Finalmente riusciamo ad andare a trovare questa splendida realtà artigianale milanese che propone una serie interessanti di sfide e alcune ambientazioni mai viste fino ad oggi.
L'ingresso è riconoscibile da un enorme portone di metallo, purtroppo nessun insegna ne indica la posizione. Non c'è un parcheggio riservato, ma la zona offre ottime probabilità di trovarlo con semplicità, nel caso arrivate con qualche minuto in anticipo. Una volta suonato il campanello ci viene chiesto di entrare e salire le scale a sinistra seguendo le luci, non ci aspettavamo di trovarci un'ambiente simile. Fin dal nostro ingresso una musica, dal mood misterioso e dalle sonorità cupe, accompagna i nostri passi lungo una scala illuminata soltanto da dei finti (ma senza dubbio d'effetto) ceri posti sui gradini. Due rampe di scale e giungiamo davanti l'ingresso che è del tutto simile a quello di una normale abitazione antica del centro di Milano, ma si tratta di uno stabile ad esclusivo uso industriale e quindi nessun problema con il vicinato o con condomini particolarmente noiosi. Ad accoglierci un competente e simpaticissimo dipendente che, in attesa che la nostra stanza sia pronta, ci fa accomodare in sala d'aspetto; quest'ultima è molto curata, ci si può accomodare su comodi sofà dal sapore antico in stile inglese ingannando il tempo con giochi di logica vari, inoltre a disposizione degli ospiti te, caffè e acqua, per ristorarsi durante l'attesa, infine ad adornare le pareti, le foto delle stanze di loro produzione. Degno di nota è anche l'originale motivo che decora le pareti dei corridoi, infatti fogli di quotidiani sono utilizzati come carta da parati.
Finalmente arriva il nostro momento, veniamo invitati a depositare i nostri beni all'interno di cassettine di sicurezza dotate di lucchetto che si trovano adiacenti alla stanza da noi prenotata e una volta chiusa, conservarne la chiave. Bendati ed in fila indiana, veniamo condotti all'interno della stanza dove, il ragazzo che ci ha accolto, inizia ad introdurci all'avventura interpretandone magistralmente la trama: "siamo un gruppo di monaci mandati in perlustrazione all'interno di questo convento abbandonato, isolato dal mondo e che da diversi anni non dà più sue notizie. Qualcosa di strano sta accadendo tra le sue mura, dobbiamo scoprire di cosa si tratta, riuscire a fuggire e nel caso eseguire un rituale di esorcismo per allontanare eventuali presenze maligne".
Una volta che il racconto termina, la porta d'ingresso chiusa e la musica iniziata, togliamo le bende e rimaniamo stupefatti dalla qualità con cui è stato ricreato l'interno del monastero, inoltre avvertiamo un senso di disorientamento positivo dovuto al fatto che non riconosciamo dove siamo entrati e questo è un punto a favore notevole perché oltre a permettere una maggior immedesimazione, rende più accattivante la sfida. Gli enigmi sono uno dei punti forti di questa ambientazione, delle vere e proprie sfide, mai impossibili ma complicate al punto giusto anche per i più pratici di Escape Room, una stanza da esplorare a 360° e dove tutto è necessario; da come ci era stata raccontata pensavamo fosse meno lineare, invece tutto segue bene la logica dell'ambientazione e gli enigmi sono studiati per non essere mai banali, anzi spesso sono delle vere sorprese. Altra nota positiva è la musica d'ambiente talmente ben realizzata che riesce a creare la giusta atmosfera senza uscire dal tema e in un crescendo di tensione che in alcuni momenti riesce a materializzare malefiche figure eteree intorno ai giocatori.
Nessun timer scandisce lo scorrere del tempo e a mio parere rende tutto più realistico, mentre gli indizi vengono comunicati tramite apposite pergamene.
Riusciamo ad uscire tre minuti prima dello scadere del tempo completando anche la missione secondaria, non è stato un gioco da ragazzi, ma ci siamo divertiti tantissimo oltre ad aver provato delle belle e forti emozioni.
L'ingresso è riconoscibile da un enorme portone di metallo, purtroppo nessun insegna ne indica la posizione. Non c'è un parcheggio riservato, ma la zona offre ottime probabilità di trovarlo con semplicità, nel caso arrivate con qualche minuto in anticipo. Una volta suonato il campanello ci viene chiesto di entrare e salire le scale a sinistra seguendo le luci, non ci aspettavamo di trovarci un'ambiente simile. Fin dal nostro ingresso una musica, dal mood misterioso e dalle sonorità cupe, accompagna i nostri passi lungo una scala illuminata soltanto da dei finti (ma senza dubbio d'effetto) ceri posti sui gradini. Due rampe di scale e giungiamo davanti l'ingresso che è del tutto simile a quello di una normale abitazione antica del centro di Milano, ma si tratta di uno stabile ad esclusivo uso industriale e quindi nessun problema con il vicinato o con condomini particolarmente noiosi. Ad accoglierci un competente e simpaticissimo dipendente che, in attesa che la nostra stanza sia pronta, ci fa accomodare in sala d'aspetto; quest'ultima è molto curata, ci si può accomodare su comodi sofà dal sapore antico in stile inglese ingannando il tempo con giochi di logica vari, inoltre a disposizione degli ospiti te, caffè e acqua, per ristorarsi durante l'attesa, infine ad adornare le pareti, le foto delle stanze di loro produzione. Degno di nota è anche l'originale motivo che decora le pareti dei corridoi, infatti fogli di quotidiani sono utilizzati come carta da parati.
Finalmente arriva il nostro momento, veniamo invitati a depositare i nostri beni all'interno di cassettine di sicurezza dotate di lucchetto che si trovano adiacenti alla stanza da noi prenotata e una volta chiusa, conservarne la chiave. Bendati ed in fila indiana, veniamo condotti all'interno della stanza dove, il ragazzo che ci ha accolto, inizia ad introdurci all'avventura interpretandone magistralmente la trama: "siamo un gruppo di monaci mandati in perlustrazione all'interno di questo convento abbandonato, isolato dal mondo e che da diversi anni non dà più sue notizie. Qualcosa di strano sta accadendo tra le sue mura, dobbiamo scoprire di cosa si tratta, riuscire a fuggire e nel caso eseguire un rituale di esorcismo per allontanare eventuali presenze maligne".
Una volta che il racconto termina, la porta d'ingresso chiusa e la musica iniziata, togliamo le bende e rimaniamo stupefatti dalla qualità con cui è stato ricreato l'interno del monastero, inoltre avvertiamo un senso di disorientamento positivo dovuto al fatto che non riconosciamo dove siamo entrati e questo è un punto a favore notevole perché oltre a permettere una maggior immedesimazione, rende più accattivante la sfida. Gli enigmi sono uno dei punti forti di questa ambientazione, delle vere e proprie sfide, mai impossibili ma complicate al punto giusto anche per i più pratici di Escape Room, una stanza da esplorare a 360° e dove tutto è necessario; da come ci era stata raccontata pensavamo fosse meno lineare, invece tutto segue bene la logica dell'ambientazione e gli enigmi sono studiati per non essere mai banali, anzi spesso sono delle vere sorprese. Altra nota positiva è la musica d'ambiente talmente ben realizzata che riesce a creare la giusta atmosfera senza uscire dal tema e in un crescendo di tensione che in alcuni momenti riesce a materializzare malefiche figure eteree intorno ai giocatori.
Nessun timer scandisce lo scorrere del tempo e a mio parere rende tutto più realistico, mentre gli indizi vengono comunicati tramite apposite pergamene.
Riusciamo ad uscire tre minuti prima dello scadere del tempo completando anche la missione secondaria, non è stato un gioco da ragazzi, ma ci siamo divertiti tantissimo oltre ad aver provato delle belle e forti emozioni.
Alcune Considerazioni
Indubbiamente una stanza ben realizzata, sopratutto se si pensa che alle spalle non c'è alcun franchising ed è tutto frutto dell'ingegno dei gestori di Enigma Room. Il costo rientra nello standard milanese e vista la manutenzione che comporta, sopratutto perché è praticamente tutto realizzato in legno, direi che è più che corretto; inoltre l'esperienza ripaga decisamente quanto speso. Un po' meno rivolta ai neofiti, forse la consiglierei agli amanti della tensione, del mistero e a chi ha apprezzato le atmosfere de "Il Nome della Rosa" Di Umberto Eco. Sicuramente da non far mancare alle proprie esperienze di fuga, è stata la nostra prima esperienza con Enigma Room e non sarà l'ultima.
Per concludere qualche info tecnica sulla stanza
Nome: Il Monastero Abbandonato
Capienza: da 2 a 5 giocatori
Età: per tutti
Prezzo: da 2 a 4 giocatori 60€, da 5 giocatori 75€;
Sito: http://www.enigmaroom.it
Email: info@enigmaroom.it
Telefono: +39 346 50 97 454
Trama: Il monastero della montagna ha smesso di dare notizie già da due anni: tante lettere, nessuna risposta. Solo silenzio, e la gente a valle comincia a cercare una spiegazione per qualcosa ormai di inspiegabile. L’abate del convento a 5 giorni di cammino li ha inviati là, tra strade quasi dimenticate e passi innevati: cinque monaci per risolvere il mistero. Cos’è accaduto in questo luogo alla fine del mondo? Varcate le porte, capiscono subito che qualcosa non va…
Se volete contattarmi potete scrivermi a escapistitaliani@gmail.com sono ben accette proposte e quesiti.
Stay Escape!
Sethi.
Nessun commento:
Posta un commento